La tradizione di regalare la calza durante l'Epifania ha radici culturali e storiche, specialmente in Italia e in alcune altre regioni del mondo. Ma com’è nata?

Una delle spiegazioni più comuni è legata alla leggenda dei Tre Re Magi, che volevano raggiungere il bambino Gesù.

Mentre i Re Magi erano diretti a Betlemme per portare i loro doni a Gesù Bambino, trovando difficoltà nel raggiungere la grotta della Santa Famiglia, decisero di chiedere informazioni ad una vecchietta incontrata lungo la strada, tuttavia, una volta ricevute, quest’ultima non volle unirsi a loro nonostante le molteplici richieste.

Successivamente, la vecchietta si pentì della scelta, così preparò un cesto ricco di dolci di ogni tipo, uscì di casa e si mise in cammino alla ricerca dei Re Magi, senza però trovarli. Dunque, decise di bussare ad ogni casa per donare dolci ai bambini che vi abitavano, nella speranza che uno di questi fosse Gesù bambino.

Ma perché l’uso delle calze?

L’uso delle calze come contenitori per i regali, durante l'Epifania, ha radici molto antiche.

L'uso delle calze potrebbe derivare da diverse influenze culturali e leggende. In alcuni paesi europei, si narra di streghe o vecchie befane che, durante la notte dell'Epifania, portano dolci e regali ai bambini buoni e carbone ai bambini cattivi. I bambini mettevano delle calze fuori dalla finestra o vicino al camino in modo che le befane potessero riempirle con le loro donazioni.

Un’altra leggenda narra che Numa Pompilio, uno dei sette re di Roma, durante il periodo del solstizio d'inverno, avesse l'abitudine di appendere una calza in una grotta per ricevere doni da una ninfa. Così, nel tempo, la Befana ha coniugato tante storie, assumendo i connotati di una strega benevola e generosa.